Convegno “Don Dino Piraino: la santità della porta accanto” presso il Seminario Pontificio Teologico Regionale di Catanzaro 30 ottobre 2023 ore 18:00. Il video integrale dell'evento
Santa Messa in suffraggio di Don Dino Piraino giorno 5 marzo 2023 ore 17:30 (animazione APS Don Dino Piraino)
Una bellissima testimonianza anonima dedicata a DinDon in cielo per il 43° anniversario della Sua Ordinazione Sacerdotale
SEI STATO UN SACERDOTE COSI'
Un SACERDOTE che ha amato il Signore, e che insieme a Lui ha amato la gente che gli stava attorno, le persone che, prima di ogni altra cosa, hanno avuto bisogno di essere amate.
Un SACERDOTE che, ha avuto la caratteristica del pastore, di chi ha cercato chi si era smarrito; uno che ha cercato di conoscere e di ascoltare.
Un SACERDOTE che è stato capace di farsi vicino alle gioie e alle sofferenze degli altri, vicini e lontani, credenti e non credenti; un SACERDOTE che diceva la Verità, che era sempre pronto a confessare per distribuire il perdono.
Un SACERDOTE che ha avuto viva la consapevolezza che Dio ha fatto di lui un grande miracolo: lo ha ritenuto degno di fiducia chiamandolo nel ministero.
Un SACERDOTE "affettivamente libero", uno che non ha cercato a tutti i costi di essere amato; ma uno che, pur amando intensamente le altre persone, è stato capace di tirarsi in disparte quando gli è stato richiesto.
Un SACERDOTE che ha saputol indicare una "direzione spirituale", senza però voler fare da padrone sulla fede degli altri. Vorrei che la gente credesse in Gesù Cristo e non tanto nel prete che lo annuncia."
Un SACERDOTE che ha saputo "radunare" in autentica comunità cristiana. Uno di quelli che ha saputo giocare con i ragazzi, così come parlare e stare con gli adulti.
Un SACERDOTE che ha costruito la comunità a partire dall'Eucarestia; che è stato capace di viverla bene; e non viverla come un'abitudine.
Un SACERDOTE che ha pregato. Che ha amato Maria, il Papa, la Chiesa, figlio di una tradizione e con i piedi ben piantati nel presente
Un SACERDOTE che ha saputo vivere la povertà. Uno che non è stato attaccato al denaro; uno che ha saputo donare ciò che è stato suo.
Un SACERDOTE con la predilezione verso gli ultimi, quelli che contano di meno agli occhi del mondo.
Un SACERDOTE capace di far uso "dell'intelligenza della fede", che ha saputo operare "discernimento", che ha saputo "leggere" le situazioni, che non usato solo il cuore e la volontà, ma anche la luce dell'intelligenza.
Si, sei stato un SACERDOTE così !
AIUTACI DA LASSÙ.
(28 ottobre 1979 come oggi 43 anni fa, Anonimo, Testimonianza a DinDon in cielo)
Il significato di ospitalità della "LAVANDA DEI PIEDI" secondo Don Dino

LA LAVANDA DEI PIEDI SIMBOLO DI OSPITALITÀ.
Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 13, racconta l'episodio della lavanda dei piedi. Gesù «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine», e mentre il diavolo già aveva messo nel cuore di Giuda Iscariota, il proposito di tradirlo, Gesù si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugatoio se lo cinse attorno alla vita, versò dell’acqua nel catino e con un gesto inaudito, perché riservato agli schiavi ed ai servi, si mise a lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio di cui era cinto. Bisogna sottolineare che a quell’epoca si camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un “lention” (asciugatoio) che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola. Quando fu il turno di Simon Pietro, questi si oppose al gesto di Gesù: “Signore tu lavi i piedi a me?” e Gesù rispose: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo”; allora Pietro che non comprendeva il simbolismo e l’esempio di tale atto, insisté: “Non mi laverai mai i piedi”. Allora Gesù rispose di nuovo: “Se non ti laverò, non avrai parte con me” e allora Pietro con la sua solita impulsività rispose: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!”. Questa lavanda è una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli, perché dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi, non solo verso le abituali figure, fino allora preminenti del padrone, del marito, del padre, ma anche verso tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti.
13 aprile 2022 - Giornata del bacio - uno dei bellissimi messaggi di Don Dino

Un messaggio di Don Dino valido ancor più oggi in tempi di guerra ... "Gesù mi prega di salire sulla sua barca"
Il GGP della Parrocchia Madonna di Pompei ripercorre in preghiera "La Strina", uno dei luoghi amati da Don Dino (12.03.2022)
La docente Maria Marino su la Nuova Calabria ricorda Don Dino Piraino "costruttore di pace" nel quarto anniversario della sua salita alla Casa del Padre (05.03.2018-05.03.2022)
Don Dino Piraino presso "La Strina" Loc.tà Gagliano di Catanzaro
Ricordando Don Dino Piraino nel quarto anniversario della sua salita alla Casa del Padre (05.03.2018) - Il pannello a lui dedicato nella mostra permanente in Parrocchia per il Giubileo dei 50 anni
Lo speciale rapporto di Don Dino Piraino con la Parrocchia Madonna di Pompei
Breve biografia di Don Dino Piraino

Don Dino Piraino (Catanzaro 22 luglio 1956 - Catanzaro 5 marzo 2018) si è preparato al Sacerdozio frequentando, sin dall'inizio della fondazione, la Parrocchia Madonna di Pompei di Catanzaro, curando con i Padri Francescani la crescita della prima comunità parrocchiale spinto dalla propria vocazione; come catechista attento, ha curato la preparazione di centinaia di giovani, moltissimi di questi facenti parte del primo Gruppo Giovanile Parrocchiale (GGP).
E' stato altresì scout attivo del gruppo Agesci Catanzaro 5. Sacerdote della Diocesi di Catanzaro-Squillace dall’ottobre 1979 dopo i primi anni come educatore e padre spirituale nel seminario liceale interdiocesano Pio X di Catanzaro e Viceparroco nella Parrocchia del Santissimo Salvatore – nel quartiere catanzarese di rione “De Filippis”, Don Dino (o ‘dindon’ come era simpaticamente soprannominato) ha svolto la sua missione in varie sedi. Amministratore parrocchiale di Mater Domini, periferia Ovest di Catanzaro, è stato inoltre parroco in San Giuseppe, quartiere Piano Casa, periferia sud di Catanzaro tra il 1985 e 1990 e di Santa Maria della Pietra in Chiaravalle Centrale tra il 1990 e il 2005. Leggi ancora ...
Don Dino Piraino, nato a Catanzaro il 22 luglio 1956, a causa di una lunga malattia è venuto a mancare il 5 marzo 2018.
Tre anni senza don Dino Piraino "Sacerdote testimone della Verità, del servizio e dell’amore per il prossimo" (di Maria Marino sul web di La Nuova Calabria - 06.03.2021)

Sono trascorsi tre anni dal ritorno alla Casa del Padre di Don Dino Piraino: uomo buono e pacifico, sacerdote testimone della Verità, del servizio e dell’amore per il prossimo fino all’ultimo istante della sua vita terrena. La Sua assenza sulla terra ha lasciato un vuoto incolmabile, a leggere sui social le tante persone che ieri 5 marzo, hanno voluto ricordarlo con delicati ricordi e dolci parole, ma anche con la testimonianza di fede che Don Dino ha saputo coltivare e curare ovunque e con chiunque, negli anni da sacerdote della sua breve vita sulla terra.
E così la Parrocchia Madonna di Pompei, sua Chiesa di origine, ha voluto ricordarlo con la celebrazione di una Santa Messa in sua memoria, una preghiera comunitaria preceduta dalla Via Crucis, che ha visto partecipare, nel rispetto del distanziamento sociale imposto dalle norme di contrasto al contagio da Covid-19, i rappresentanti di tutti i gruppi parrocchiali e dalla comunità dei fedeli che Don Dino lo conobbero e gli vollero bene sin da ragazzo, quando da scout già operava attivamente nella costruzione della comunità, con semplicità francescana e la determinazione di chi confida in Dio e si lascia guidare da Lui, perché l’ETERNO, Don Dino, lo aveva già nel cuore. Leggi ancora ...
Don Gaetano Rocca, Parroco della Chiesa Madonna di Pompei, ha richiamato la ricorrenza del terzo anno all’inizio della celebrazione quale “giovane di questa parrocchia che ha poi seminato la Parola con l’esempio dell’impegno e del servizio ovunque le strade di Dio lo hanno portato”.
La parabola dei vignaioli omicidi dal vangelo di Matteo, ha poi dato spunto al Parroco per un’omelia incentrata sul significato ecologico del Vangelo, di una nuova eco-teologia di un pianeta donato all’Uomo da un Padre che, pur amando la propria “vigna” la dona a noi e non nutre sentimenti di vendetta nello sconfinamento dell’Uomo nella propria onnipotenza e nella concezione errata del possesso del pianeta, ma lo guida teneramente a ritornare sulla consapevolezza del dono e della cura di esso a proprio favore.
Tutti i concetti, anche di natura filosofica, riferiti da Don Gaetano, hanno richiamato nella memoria di tutti i presenti, quei tanti gesti di amore per la natura che Don Dino ha sempre testimoniato, la bellezza dell’opera celeste che era sotto gli occhi di tutti, una visione di amore ecologico universale che lo affascinava e nel quale aveva la capacità di coinvolgere chiunque ha avuto il privilegio di conoscerlo e camminare al suo fianco. Una riflessione, quella di don Gaetano, che inevitabilmente richiamava il ricordo del sacerdote scomparso da tre anni; seppur mai a lui riferite, le parole sembravano dipingere davanti agli occhi scene di vita vissuta nella bellezza della natura, nella sua continua contemplazione e nel continuo richiamo alla responsabilità di tutti verso il Creato; convinzioni che Don Dino seppe sempre testimoniare e trasmettere a chi aveva al fianco, ma anche a quanti, da lontano, non spezzarono mai il filo della comunione fraterna ed eterna con lui.
Tenerezza e dolcezza spirituale hanno permeato la celebrazione, comunione d’intenti e fratellanza antica e nuova si sono intersecate nel ricordo, nella serena accettazione della volontà di Dio, così come “il Don” testimoniò fino all’ultimo istante, insegnando a tutti la necessità di riscoprire, come Don Gaetano ha ben sottolineato nella omelia, “l’esistenza di un Padre che dona all’Uomo quanto di più prezioso egli possiede: la sua vigna”.
Don Dino ebbe cura della vigna del Signore, di quella naturale bellezza del Creato al centro del quale è posto l’Uomo, creatura a cui egli dedicò tutto sè stesso, e che del suo esempio oggi in molti avvertono la mancanza, seppur continuano ad essere fedeli testimoni della sua vita e della sua opera, perché la sua memoria si perpetui nelle generazioni future. (Maria Marino La Nuova Calabria web, 06.03.2021)
Postumo, per le Edizioni Feltrinelli, è stato pubblicato il bellissimo libro (il cuore di Don Dino attraverso le sue parole) Avere a cuore l'Eterno".
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Non esiste Parrocchia senza una Comunità che la sostiene e la vive. Sono trascorsi già 50 anni ma abbiamo bisogno di tutti per andare avanti! E tu che fai? Noi ... ti aspettiamo!!!